Arretramento della stazione: Pdl soddisfatto, Confartigianato no

TERAMO – Il progetto dell’arretramento della stazione ferroviaria suscita reazioni contrastanti. Da un lato, il coordinamento provinciale del Pdl plaude all’iniziativa, che “permetterà di recuperare un’area importantissima al servizio della città e di un quartiere fondamentale e strategico come quello della Gammarana” e che l’accordo con Trenitalia consentirà di andare “ben oltre gli obiettivi che si proponeva la Stu”, con la realizzazione di parcheggi, verde pubblico e viabilità “senza dover cedere capacità edificatoria ai privati. Dall’altro, però, la Confartigianato esprime preoccupazione per l’isolamento della tratta ferroviaria e lancia un appello al Governatore Gianni Chiodi. “Certamente le Ferrovie – afferma il presidente Luciano Di Marzio – contribuiranno di fatto a riqualificare un’area importante della città, ma la cosa preoccupante che emerge dai vari incontri e dal dato della soppressione di alcuni treni è il progressivo disinteressamento delle medesime nei confronti della città, considerata un binario morto, anche in assenza di qualsiasi pianificazione di investimenti futuri”. Di Marzio lancia anche un’idea ambiziosa: realizzare un collegamento diretto dell’Adriatico con il Tirreno attraverso reti di Alta velocità ferroviaria in una tratta Teramo-Roma e lancia un appello al Governatore Gianni Chiodi e all’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra. “Attualmente – continua Di Marzio – può essere l’unica soluzione realizzabile, improponibile invece tra Pescara e Roma visti i costi e le difficoltà strutturali nonché geo-morfologiche. Il Governatore Chiodi dovrà far capire che non è possibile accentrare tutto tra Pescara e Chieti a danno delle altre Province e, pertanto, convogliare gli sforzi per realizzare questo collegamento il quale porterà un’infinità di vantaggi alla nostra Regione, considerata la vicinanza ad una città quale Roma, dove annualmente arrivano quasi 20 milioni di turisti”. Due le ipotesi proposte da Di Marzio per riuscire ad attraversare il Gran Sasso. “Una è quella, già da tempo proposta, di realizzare una terza galleria – conclude Di Marzio –  l’altra, potrebbe essere quella di sacrificare la seconda galleria esistente a favore dell’attraversamento ferroviario, mettendo così anche in sicurezza il Laboratorio del Gran Sasso che si raggiungerà tramite ferrovia”.